Air-gen, l’innovativo sistema che genera elettricità utilizzando l’umidità

air-gen

In un momento così particolare della nostra esistenza nel quale il riscaldamento globale del pianeta ha raggiunto soglie davvero alte e molto preoccupanti, è sicuramente vincente qualsiasi idea imprenditoriale volta a promuovere e diffondere il ricorso a fonti di energia rinnovabile e ad eliminare, nei limiti del possibile, l’utilizzo di combustibili fossili.

Solo poco tempo fa, alcuni ricercatori dell’Università Amherst nel Massachusetts affermarono di essere in grado di ‘produrre elettricità dal nulla’, mescolando biologìa, fisica e chimica e creando energia pulita senza nessuna combustione o possibile contaminazione di qualsiasi genere. Uno dei primi frutti di vari esperimenti di laboratorio fu un dispositivo capace di generare elettricità partendo da una proteina naturale e dalla semplice umidità dell’aria: L’Air-gen.

Questo dispositivo, già presentato dalla rivista Nature è figlio degli studi e delle tante prove di laboratorio effettuate dall’ingegnere elettrico Jun Yao in collaborazione col microbiologo Derek Lovley e può considerarsi un vero e proprio gioiello tecnologico, nato appunto ‘dal nulla’.

In cosa consiste il dispositivo Air-gen

Uno strato composto da una pellicola delicatissima di ‘nanocavi’ fabbricati con proteobattèri chiamati geobacters sulfurreducens e collegati a comuni elettrodi, è in grado di generare corrente elettrica sfruttando semplicemente il vapore acqueo presente nell’atmosfera; questa nuova tecnologia non inquinante, rinnovabile, e per di più economica, può funzionare anche in ambienti circoscritti e chiusi o in zone con umidità molto bassa come potrebbe essere ad esempio il deserto del Sahara, e, a differenza di altre forme di energia pulita come quella eolica o fotovoltàica, non necessita neppure di luce solare o vento.

Questo sottilissimo biofilm batterico assorbe dunque il vapore acqueo dall’atmosfera grazie alla conducibilità dei suoi nanofìli proteici e, mediante una serie di combinazioni di vari fattori chimici e biologici, genera corrente elettrica tra i due elettrodi in cui è inserito; questa grande scoperta apre le porte a nuovi studi, che si baseranno su questi princìpi fondamentali per alimentare dispositivi in scala sempre maggiore, fino a creare sistemi su larga scala.

Come funziona esattamente Air-gen

Air-gen funziona praticamente grazie ad un processo di trasferimento inalàmbrico di energia; lo studente tedesco Dennis Siegel, formatosi in Hochschule (accademia delle belle arti di Brema), riuscì a progettare e realizzare un vero e proprio generatore di energia elettromagnetica capace di creare energia partendo praticamente da qualsiasi fonte, come potrebbe essere una semplice macchinetta da caffè, un condizionatore d’aria o semplicemente sfruttando le emissioni prodotte da smartphones o routers wifi.

Siegel realizzò addirittura due modelli di questo generatore: uno per frequenze più basse (adatto ad apparati che producono tra i 50 ed i 60 hertz), ed un altro per tutti quei dispositivi che invece producono megahertz o addirittura gigahertz di radiazioni (radio, dispositivi bluetooth e wifi); in effetti tutte le radiazioni elettromagnetiche emesse dai vari dispositivi elettronici producono energia elettrica passando attraverso la bobina creata dai biofilm batterici collegati agli elettrodi, con la unica limitazione che, dipendendo dalla forza stessa del campo magnetico esistente, possono caricare l’equivalente di una batteria ‘ministilo’ al giorno.

Qual’è l’obiettivo finale che si intende raggiungere con Air-gen

Come già precedentemente accennato, questa innovazione della tecnologia è ancora in fase di studio per ulteriori sviluppi, e l’obiettivo primario è sicuramente quello di riuscire ad operare su scala più ampia; attualmente per produrre i suddetti ‘nanocavi’ gli esperti di laboratorio stanno utilizzando il comune colibatterio E, manipolando il quale si possono creare le quantità di proteine di cui si necessita; se immaginiamo per un attimo di poter ingigantire questo tipo di manipolazione genetica migliaia e migliaia di volte potremmo pensare di produrre energia capace di mettere in moto una bicicletta elettrica, un’automobile o addirittura un piccolo treno sostenibile.

Chiaramente noi pensiamo alla potenza di un unico generatore di corrente collegato ad un elettrodomestico qualsiasi della nostra casa… ma se pensiamo a vari generatori, connessi ai vari dispositivi che abbiamo in casa, ben presto ci daremo conto di quante radiazioni elettromagnetiche si disperdono nell’aria e quanta elettricità si potrebbe creare con esse.