Donne in vetrina, l’idea di Salvini sulla prostituzione in Italia

Donne in vetrina

Roberto Salvini, da non confondere con Matteo Salvini, è uno dei consiglieri della Lega, il partito politico che fino a poco tempo fa co-governava in Italia. In alcune dichiarazioni totalmente spontanee e di fronte alla domanda su come affronterebbe la problematica della prostituzione a Torino, Firenze, Pisa ed altre città italiane, il consigliere ha sorpreso tutti rispondendo che lui sarebbe propenso a mettere le donne in vetrina.

L’idea del consigliere non è altro che un tentativo di emulare il modello vincente già usato in Olanda, Germania, Francia ed Austria, in base al quale hanno delimitato alcune strade delle città più importanti per dedicarle esclusivamente al turismo sessuale, strade in cui le donne che esercitano come prostitute si mettono in mostra dietro finestre la cui altezza supera i due metri, permettendo di vedere il corpo delle donne in ogni minimo dettaglio.

Copiare quello che fa mezza Europa

Salvini si domanda come è possibile che questo in Italia sia considerato ancora uno scandalo, quando la metà d’Europa va già per questo cammino, e proprio grazie a ciò si è convertita in una attrazione turistica in più per migliaia di persone che ogni anno viaggiano fino in Germania, Olanda o Austria, con il chiodo fisso di vivere un momento pieno di lussuria e passione con una escort.

Nella sua proposta Salvini si proponeva di fare una prova a Torino ed analizzare poi la risposta non solo a livello turistico, ma anche quella della stessa città nell’accettarla. Per di più, ricorda che in Olanda la reazione della gente nell’accettare la ‘zona rossa’, questo è il nome della strada dedicata alla prostituzione in Amsterdam, fu abbastanza buona in dall’inizio.

Nel frattempo Amsterdam guarda all’Italia

L’ironia nella sua massima espressione sta nel fatto che la capitale d’Olanda cerca invece di assomigliare sempre più all’Italia, paese in cui questa pratica è invece proibita. Negli ultimi anni i Paesi Bassi si stanno sforzando per cambiare l’immagine delle proprie città ed attirare sempre più famiglie ed altri turisti che apportino un’immagine completamente diversa da quella che attualmente hanno.

In questo senso, il comune sta pensando di non rinnovare le licenze ai bordelli presenti nella zona rossa, e sta trasformando questi locali in ristoranti e caffetterie sperando che, così facendo, in pochi anni le zone finora evitate da famiglie e persone ordinarie, si possano convertire invece nei loro luoghi preferiti della città.

Altra misura messa in atto dal comune è stata quella di aver proibito ai clienti di guardare in modo fisso le turiste. In cambio, chi vorrà contrattare questo tipo di servizi dovrà entrare nel bordello con educazione e senza fare gesti osceni per strada. In ogni caso, l’intenzione è quella chiudere definitivamente la zona denominata ‘rossa’.

In cosa consisterebbe la proposta di Roberto Salvini sulle donne in vetrina

Se fosse approvata la proposta del consigliere, l’intenzione sarebbe quella di creare un “supermercato delle prostitute a Torino”, in cui le donne si metteranno in esposizione come se si trattasse dell’ultimo modello di smartphone o di un televisore 65 pollici. I clienti le potrebbero osservare attraverso apposite feritòie, sceglierebbero le loro preferite, e passerebbero poi in una sala interna dove poter praticare tutto il sesso che vogliono.

In ogni caso, sembra che la proposta sia destinata a non andare avanti dopo le dure critiche sia dello stesso partito politico che dell’opposizione. La risposta immediata è stata decisa: sospensione immediata di Roberto Salvini dall’incarico e rifiuto totale della proposta. Quindi, per continuare ad osservare donne in vetrina occorrerà continuare ad andare ad Amsterdam, almeno fino a quando continueranno a restare lì.